MOKA

La Moka fu inventata da Alfonso Bialetti nel 1933, la commercializzazione iniziò nel 1950, frutto del boom economico italiano e del suo costo contenuto, semplicità di utilizzo e tempi di estrazione molto veloci per l’epoca, nel giro di pochi anni la Moka arrivò nelle cucine di tutta Italia prendendo il più amichevole e semplice nome di “Macchinetta”.

La Moka diventa così in poco tempo, anche per l’emigrazione di Italiani  sempre più massiccia, il simbolo dell’Italianità, arrivando persino ad essere esposta al MoMa di New York.

Possiamo quindi definire che la Moka ha una storia di passione e tradizione quasi secolare che si fonde all’innovazione e allo studio della materia prima grazie alla #secondwave della Moka che stiamo vivendo, grazie ai giovani Baristi Formati ed appassionati, che hanno posto sotto una nuova luce la nostra cara e amata Moka.

Per questo metodo di estrazione consigliamo i nostri  monorigine o specialty, nel caso in cui non siate in possesso di macinino, tutti i nostri caffè sono disponibili anche macinati per moka (è possibile effettuare la scelta al momento dell’acquisto; se vuoi emozionarti e provare nuove sentori acquista i nostri specialty coffees con tostatura per filtri (chiara).

Ricetta consigliata per moka da 3 tazze

  • Brew Ratio (rapporto tra grammi di acqua e caffè) : 120 g / litro
  • Dose di caffè: 18 g
  • Dose di acqua: 150 g in caldaia
  • Macinatura:   ~ 500 micron
  • Temperatura dell’acqua preriscaldata nella caldaia :  ~ 85°c
  • Tempo medio di estrazione: 3 minuti

Prima scaldiamo l’acqua e riempiamo la caldaia con 150 grammi a 85°C circa, scegliamo acqua naturale oligominerale con elettroconducibilità inferiore ai 200 μS/cm e residuo fisso minore ai 150 mg/l.

Poi maciniamo il caffè con una granulometria attorno ai 500 micron, (usando il Comandante Grinder lo posizioniamo sui 22 click), oppure ci aiutiamo con i setacci Kruve.

Riempiamo il filtro ad imbuto con 18 grammi di caffè, possibilmente Specialty!

Poniamo la Moka sul fornello con fiamma media, con coperchio aperto e alle prime gocce diminuiamo la fiamma, giunti a metà raccoglitore, togliamo la Moka dal fuoco così da poter lasciar estrarre la crema finale e non bruciare il caffè, evitando così il gorgoglio; giriamo con un cucchiaino il caffè nel server per amalgamare la bevanda ed avere tazze più dolci e bilanciate.

Ricetta consigliata da Andrea Panizzardi in arte “Il Panizza”, 1° classificato Moka Challenge 2019 e 2° classificato Super Moka Challenge 2020 

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